Arti applicate Primo piano 

Euro d’artista. Una raccolta poco nota

Dall’idea di alcuni amici amanti delle arti, nel 2002 prendevano vita i piatti celebrativi dell’ingresso della moneta unica.

di Alessandro Paglia

Estate del 1998. In terrazza dell’Hotel Ancora di Cortina, la nota scrittrice Milena Milani (1917-2013) ed io prendevamo il tè discorrendo sull’imminente varo della moneta unica europea: l’Euro.
Del passato, l’amica ricordava con piacere la Lira di Carlo Magno (secolo XIII) e il coevo Fiorino d’oro di Firenze; a me veniva alla mente lo Statere d’argento della Magna Grecia (IV secolo a.C.), raffigurante un giovane che cavalca il delfino – anche perché avevo avuto modo di ritrovarlo, rivisitato, nel bel manifesto pubblicitario di Marcello Dudovich per la stagione balneare di Rimini 1922, in cui un’ondina dai fluenti lunghi capelli prende il posto del giovane guerriero.

 

 

A seguito della decisione di adottare l’Euro (Dublino 1996), le commissioni nazionali di Arte della Medaglia e Numismatica dei Paesi aderenti all’Unione Europea attivarono i loro artisti affinché realizzassero i progetti grafici delle monete e delle banconote. Da ciò – scivolando la nostra conversazione nel campo dell’arte – nacque l’idea: invitare gli artisti di comune conoscenza a realizzare un’immagine per l’Euro da riprodurre poi su piatti in ceramica.
Nel 2001, con intimo gaudio, Milena, forte della sua autorevolezza di scrittrice e artista – e anche a nome di Michela Savaia, scultrice e ceramista di Albisola – prese ad inviare le lettere di invito che avrebbero raccolto il consenso di molti artisti tra i quali: Remo Brindisi, Armando Pizzinato, Ernesto Treccani…, solo per citare alcuni nomi già all’epoca noti al grande pubblico.

 

Milena Milani, Lettera di invito agli artisti, 2001
Milena Milani, Lettera di invito agli artisti, 2001

 

Un Euro di Arte ceramica

Dai numerosi bozzetti ricevuti vennero estrapolati quelli che, trasposti in ceramica, sarebbero diventati opere d’arte formanti una vera e propria raccolta ben definita.
Gli esemplari, 48 pezzi unici in tutto, cm 35 di diametro circa, furono realizzati nelle fornaci di Albissola, Castelli e Spalato. Accompagnava ogni bozzetto una frase scritta dall’autore, un commento all’opera realizzata o un augurio per evento celebrato.

La prima Esposizione itinerante “Ceramiche d’arte per l’Euro”, promossa dal Circolo Nautico Generali, si svolse nel settembre del 2002 presso il salone dell’Ufficio del Parlamento Europeo a Roma, curata dall’Associazione Giornalisti Europei; a questa, seguirono la mostra in Sicilia presso il Museo Archeologico di Agrigento, svoltasi nell’aprile del 2003, e quella nell’agosto dello stesso anno presso la “Terrazza Cortina” di Cortina d’Ampezzo, curata da Spazio Cultura di Milena Milani.
Al momento, i 48 piatti artistici sono proprietà di differenti privati. La speranza è che in un prossimo futuro si riesca a riunirli tutti presso un’unica ed adeguata sede istituzionale che possa dare il giusto risalto alle opere e all’iniziativa.

Una variegata ispirazione artistica

Nonostante la stretta definizione del tema da svolgere, la fantasia degli artisti non ebbe limiti. A modo proprio, ogni autore si espresse con immagini accattivanti, estrose, magnetiche, mai generiche. In alcune di esse domina la gioia per l’importante evento che ha fatto dell’Europa una Patria comune, in altre emerge a prima vista il modus pittorico distintivo dell’artefice del disegno.
Alcuni degli autori  ancorarono la loro ispirazione alla moneta come comune denominatore di incontro e di unione sin dai tempi delle monete di creta della preistoria, per passare poi a quelle metalliche della storia che diventa anche mito, fino ad arrivare alla moneta Euro che, oltre a essere strumento di mercato, è anche testimonianza di comunione di intenti, di sogni, segno di amicizia e di pace al presente e per il futuro.
Di seguito, brevi note su alcuni autori e sulle loro opere che presero parte all’evento espositivo.

Carlos Carlé (1928-2015), grande scultore argentino di fama internazionale, è stato fondatore del Centro Arte Ceramica Argentina (1959), membro dell’Accademia Internazionale della Ceramica a Ginevra, si stabilì in Italia nel 1963 lavorando prima a Vietri sul Mare e poi ad Albisola. Per il suo piatto si è servito di segni arcaici, icastici e rituali, trattati a rilievo quasi si trattasse di un reperto archeologico di monete di un mondo primordiale. Il suo piatto per l’Euro, originalissimo, presenta colori della terra patinati di grigio antracite che conferiscono un alone di poesia. L’opera è stata consegnata accompagnata da una frase spiritosa: “La lira era femmina. L’euro è maschio. Speriamo che si comporti bene”.
Vincenzo Di Giosaffatte (1935-2006) nato a Penne (Pescara), è stato uno dei più autorevoli ceramisti italiani del secondo ’900. Fu per molti anni direttore dell’Istituto d’Arte di Castelli, patria indiscussa della preziosa ceramica rinascimentale delizia dei musei internazionali, e curatore del locale Museo Storico. Per celebrare l’evento, pur restando nell’ambito informale della composizione artistica, propone una silhouette di volto umano, poetica e disarmante, una sorta di “Amalassunta liciniana” che entra nel cielo stellato del mondo-Euro. L’autore ha scritto a commento del suo piatto : “L’individuo è per me riferimento contenutistico con i suoi raffronti umani e le sue suggestioni cosmiche, attraverso l’irruenza e la preziosità materica”.

 

 

Lucia Costantini, nasce e vive a Burano (VE). La nota artista/artigiana conosciuta per i suoi merletti, si cimenta nel piatto per l’Euro riportando su un materiale per lei inusuale, la ceramica, un disegno che potrebbe essere pensato per uno dei suoi ricami, richiamando all’attenzione dell’osservatore il sapere di quell’arte antica dai caratteristici punti ad ago tipici della sua terra. Ha scritto: “Gondola e Euro pronti per la Regata: per un successo che dal Canal Grande auspico felicemente alla nostra nuova moneta”.
Aurelio Caminati (1924-2012), estroverso artista genovese, dopo una forte esperienza espressionista si fa interprete figurativo. Nel suo piatto per l’Euro, interpreta il mito del ratto della principessa fenicia Europa che Ovidio ha magnificato nelle Metamorfosi, e i grandi pittori come Tiziano e Veronese hanno illustrato. L’autore ripropone il tema con una punta di fine ironia sia esistenziale che di linguaggio. Una proposta imprevista di modernità del classico antico per un Euro che lancia l’Europa verso il futuro. A commento della sua opera scrive: “…dal graffiare la vita, carezzarne le superfici, nascono incontri che si intersecano, che si penetrano in imprese affascinanti ricche di soluzioni geniali”.

 

 

Giovanni Tinti (1917-2012), nato a Cairo Montenotte in provincia di Savona, è stato pittore autodidatta formatosi alla scuola degli artisti di avanguardia presenti ad Albisola nel dopoguerra. Dopo aver creato suggestive immagini neo-figurative, dagli anni Settanta in poi ha proposto elementi segnici dinamici. La sua “ceramica amica” riflette un’arte fatta di forme ritagliate, geometrizzanti, che si ripetono con ordine all’interno di uno spazio. Come è nel caso dello stormo di uccelli proiettati con slancio verso il futuro disegnato per l’Euro, che viene presentato dall’autore con il benaugurante messaggio: “Con l’Euro uniti per un domani migliore”.
Ernesto Treccani (1920-2009), artista milanese di grande cultura (nel 1938 già fondava la rivista Corrente), nel 1978 diede vita alla Fondazione Corrente con annesso Museo. Maestro storico, si affermò anche grazie alla sua poetica suggestiva della “donna-stelo” e della “donna-fiore”, disegnata con filamenti di colori e che svanisce nell’immateriale. Per la ceramica ispirata all’Euro egli ne ripropone l’immagine in un disegno accompagnato dalla frase: “Tre colori tutto il mondo, da rifare sole blu, cielo giallo, rosso il mare. Se giochiamo (questo è il bello) anche il gioco si fa serio”.

 

 

Giampaolo Parini (1941-2015) pittore, scultore e ceramista nato a Nieve (Cuneo), è stato docente di discipline pittoriche e membro del Consiglio Direttivo dell’Accademia Ligustica di Belle Arti di Genova. La sua ceramica per l’Euro è una forma di rilievo bassissimo che risolve in effetti pittorici i volumi reali dei corpi, una tecnica chiamata “stiacciato” nel Rinascimento, la cui memoria ci riporta all’opera di Donatello. Il motivo grafico del piatto: fanciulle che ballano tenendosi per mano formando una catena bilanciata, ricorda Le Danzatrici di Ruvo di Puglia (IV secolo a.C.), offrendo un’allegoria dell’Euro che armonizza la vita dei paesi comunitari. Parini, classico nella forma e schietto nella sostanza, ha scritto a commento della sua opera: “Meno male che in Europa le monete sono più brutte, decisamente più brutte, soprattutto quelle francesi”.
Paolo Valle, veneziano nato nel 1948, “dipinge viaggiando in barca”, come ricorda il critico Maarten Becks, e dove arriva con la sua barca inizia a dipingere attualizzando la sua visione del mondo nelle tele con immagini platoniche. Nel suo disegno per l’Euro, silhouettes di umani, robotiche e rotanti, sono segno-simbolo di un futuro immerso nello spazio cosmico. A commento del suo lavoro ha scritto: “L’Euro come tutti gli oggetti è, per me, COLORE. È soprattutto materia densa e tattile che diventa sulla superficie della tela METAFORA di una nuova società”.

 

 

Gennaro Sguro, nato nel 1945 a Napoli, è noto pittore, ceramista e scrittore. Realizza opere di diverso genere e tra i suoi lavori figura anche il conio di importanti monete e medaglie. Nel suo piatto il logo Euro è illuminato dal sole. È “il sole di tutti che si specchia sul mare”. Luciano De Crescenzo aveva detto di lui: “Se fosse vissuto ai tempi dell’Antica Grecia avrebbe sicuramente dipinto i piatti in ceramica per gli Dei”. Il suo disegno per l’evento celebrativo era accompagnato dalla frase: “Nella mia arte vi è l’ostinata ricerca di un mondo migliore”.

 

Gennaro Sguro, piatto per l’Euro
Gennaro Sguro, piatto per l’Euro, ceramica, diametro cm 35 circa, 2001

 

Nel chiudere il mio excursus, amo ricordare con le parole di Milena Milani che: “il progetto UN EURO DI ARTE, con la varietà di linguaggi, di tecniche e di prospettive culturali di artisti che hanno realizzato le ceramiche chi ad Albisola, chi a Castelli e chi a Spalato, porta in sé un messaggio di amore, un soffio di giovinezza, un libero canto di artisti che vogliono pace e armonia per gli uomini della terra”.

 


“Ceramiche d’Arte per l’Euro. Da Albisola, da Castelli, da Spalato”

In occasione delle mostre itineranti dei piatti è stato redatto
il Catalogo dal titolo “Ceramiche d’Arte per l’Euro.
Da Albisola, da Castelli, da Spalato”,
Editoriale Generali, 2002.
Fino ad esaurimento delle copie
è possibile richiederlo a:
sandropaglia31@gmail.com

 


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